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Arte del xx secolo 1960-1980

Il Pop Art riporta al centro dell’opera l’immagine del quotidiano. La creazione artistica esce dai confini abituali del quadro e della scultura per porre l’autore o comunque l’uomo al centro dell’azione artistica, con azione trasgressiva. L’ Arte povera introduce nell’opera elementi estranei alle tecniche tradizionali. Le tecnologie accelerano i procedimenti creativi dell’immagine, ne spostano l’impiego e ne estendono la portata.

Per l’Italia, nel 1961 Manzoni presenta le sue Sculture viventi e con il fiato d’artista e la merda d’artista rompe con i canoni tradizionali della produzione artistica. Del 1961 è la Mostra della critica italiana a Milano; del 1962 Nuove prospettive della pittura italiana a Bologna; la prima edizione di Alternative attuali all’Aquila. A Milano, nel negozio Olivetti, la mostra Arte programmata presentata da Umberto Eco propone la serialità dell’opera d’arte.

Il Gruppo 1 di Biagi, Frascà, Carrino, Pesce, Santoro, Uncini cerca di mediare pittura e concettuale. Dal 1963 al 1972 è attivo a Milano il Gruppo M.I.D. con ricerche ottico cinetiche di Barrese, Grassi, Laminarca, Marangoni. Del 1963 i primi assemblages di Del Pezzo, le figurazioni tra Pop Art e surreale di Pozzati, i primi acciai riflettenti di Pistoletto che riuniscono autore e spettatore nel campo specchiante dell’opera. Cy Twombly è il tramite a Roma tra Pop Art americano e italiano; nel 1963 la mostra ’13 pittori a Roma’ riunisce tra gli altri Angeli, Festa, Fioroni, Rotella, Schifano. Tra 1960 e 1964 si pone l’attività di Romagnoni con i collages fotografici narrativi. Del 1964 le prime performances di Land Art con Patella e il manifesto Poetica della percezione di Biggi, Carrino, Frascà, Uncini in occasione della mostra alla galleria del Cavallino di Venezia. Del 1966 le prime silhouettes lignee di Ceroli. Grossi. Nannucci e Lecci espongono alla prima mostra d’arte cibernetica all’ICA di Londra. Nel 1967 mostra d’ arte povera alla Bertesca di Genova, nel 1968 alla De Foscherari di Bologna e Azioni povere ad Amalfi: Fabro, Kounellis, Paolini, Pascali, Boetti, Anselmo, Zorio, Prini, Mario Merz, Pistoletto, Marisa Merz, gruppo Zoo. Nel 1968 Teatro delle mostre a Roma con performances di Prini, Fioroni, Calzolari. Nel 1969 De Maria opera nell’ambito dell’ arte ecologica. Inizia l’attività della Mail Art. A Firenze dal 1970 è attivo il Gruppo 70 di poesia visiva. Inizia l’attività nell’ambito del graffitismo. Dal 1972 in pittura agisce l’ iperrealismo. Dal 1974 attività nell’ambito della body art di Ontani, presente con Salvo, Fabro, Kounellis, Paolini alla mostra La ripetizione differente allo Studio Marconi di Milano. Attività concettuale di Agnetti, Gastini. Dal 1975, con utilizzo del riporto fotografico, inizia la pittura citazionista di Mariani; apogeo del concettuale nella mostra Narrative Art a Livorno; nella rassegna Nuova Pittura, teorizzata da F.Menna, si concentrano sul problema della superficie pittorica, in analogia con Support-Surface francese, Gastini, Olivieri, Vago, Griffa, S.Martini e in parallelo Tinelli. Performance attiva a Bologna nel 1977 con Acconci, Agnetti, Chiari, Ontani, Patella, Vaccari.