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Fotografia

Il significato letterale della parola “fotografia” è “scrittura con la luce”: i raggi luminosi consentono infatti la registrazione di un’immagine, “scrivendola” su una superficie fotosensibile. Schematicamente, la macchina fotografica tradizionale cattura attraverso una lente l’immagine esterna, proiettandola ribaltata sulla pellicola, che ne riceve e ne conserva la traccia. Se il principio della “camera ottica” o “camera oscura” – cioè della possibilità di catturare l’essenza luminosa dell’immagine attraverso un piccolo foro o una lente, che la proiettava sul muro di una stanza o di un’apposita “scatola” – era ben nota fin dall’età antica, tra il Sette e l’Ottocento fu scoperta quasi per caso, in Inghilterra, la sensibilità alla luce del nitrato d’argento. Perfezionando gli studi sulla possibilità di riprodurre chimicamente frammenti di realtà, si giunse alle prime stampe fotografiche, considerate con ammirazione e curiosità nelle fiere e nelle esposizioni, e destinate a cambiare per sempre il sistema delle arti. Fino a quel punto, infatti, la pittura aveva intessuto un rapporto privilegiato con la realtà: dopo il sorgere di una nuova possibilità di riprodurre meccanicamente il mondo, le arti figurative venivano investite di inedite ambizioni, e svincolate, di fatto, dall’obbligo di imitare la realtà in maniera univoca e riconoscibile. Almeno ai suoi esordi, comunque, la fotografia imitava ambientazioni e inquadrature della pittura: da questa iniziale simbiosi – confermata implicitamente dall’allestimento della prima esposizione impressionista nello studio parigino di un fotografo, Nadar – scaturì ben presto l’affermazione dell’espressività autonoma, specifica della fotografia, strumento su cui si applicarono le sperimentazioni delle avanguardie storiche del Novecento. L’ultimo quarto del secolo scorso ha visto svilupparsi, in campo fotografico, la nuova tecnica digitale, che pone nuovi paradigmi espressivi e un nuovo valore di consumo all’immagine, facendo ancora della fotogafia uno strumento di valore conoscitivo unico per l’interpretazione della realtà e della società.