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Vetrata

La tecnica per la realizzazione di una vetrata comincia con la preparazione di un bozzetto, in cui si stabiliscono le immagini e la disposizione dei colori; a esso segue un cartone realizzato con le misure definitive dell’opera su cui si definiscono le linee delle impiombature. Il disegno viene poi riportato su un foglio di carta che, durante la lavorazione, funge da modello. A questo punto il cartone può essere tagliato in modo da separare le varie parti utilizzate singolarmente come guide per il taglio del vetro. Le lastre possono essere preparate in due modi: nel primo il bolo, detto anche “gocciolone”, viene soffiato a forma di bottiglia e tagliato in modo da ottenere un cilindro che a sua volta viene aperto nel senso della lunghezza e spianato; il secondo sistema prevede, dopo la soffiatura, una veloce rotazione eseguita da due vetrai che utilizzano due canne contemporaneamente: il risultato è un disco grande e sottile. Il vetro colorato è poi tagliato con ferri roventi (nel Medioevo) o con una punta di diamante e martellina. Si procede infine all’impiombatura, che consiste nell’inserire ogni pezzo in un trafilato di piombo scanalato. Il piombo è molto malleabile e si adatta facilmente ai contorni. Una volta montata la vetrata, l’effetto potrà essere arricchito e perfezionato applicando una pittura a grisaglia (cioè realizzata con un pigmento grigiastro a base di piombo), che definirà meglio i particolari dei volti e dei panneggi. La vetrata finita può essere collocata sulle finestre o, nel loro piccolo, sulla copertina di un libro.