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Xilografia

Tecnica di stampa a rilievo su legno. Su di una matrice lignea si esegue il disegno, per lo più a matita e ripassato poi ad inchiostro. Si intagliano i contorni delle linee con coltellini a punta finissima, lasciando in rilievo il disegno. Si procede ad asportare il legno nelle parti restanti adoperando vari tipi di sgorbie. Si inchiostra la matrice tramite tampone o rullo: le parti in rilievo risulteranno nere mentre, dove l’intaglio è più profondo, risulteranno bianche. La tonalità del colore dipende dalla profondità dello scavo sul legno. Si passa poi alla stampa sovrapponendo alla matrice inchiostrata un foglio di carta o tessuto, si procede alla pressione tramite torchio. Solitamente, il legno utilizzato proviene da essenze arboree particolarmente resistenti (come ad esempio gli alberi da frutto), per ottenere un segno particolarmente nitido e una maggior resistenza alla pressione del torchio della matrice. La xilografia è il più antico fra i procedimenti di stampa, già utilizzato in Cina nel IX secolo. In Europa si sviluppa alla fine del XIV secolo nell’illustrazione libraria, mentre nel secolo successivo artisti come Dürer, Cranach, Marcantonio Raimondi e Ugo da Carpi ne fanno un mezzo espressivo autonomo e potente, realizzando fogli a stampa venduti come opere autonome. In Giappone, la xilografia fu ampiamente frequentata dalla scuola “Ukiyo”. Anche alcuni movimenti artistici europei del primo Novecento fecero notevole uso di questa tecnica, tanto per le stampe in bianco e nero quanto per il colore.