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Arte del xx secolo 1935-1945

Nel 1935, tra gli invitati alla II sezione della Mostra dei quarant’anni della Biennale: Moggioli, Dalla Zorza, Cesetti, Saetti, Birolli, Santomaso, Guido Marussig, Cagnaccio di San Pietro, Disertori, Balsamo Stella. A Torino, lo studio di Casorati e Paolucci ospita la ‘Prima mostra collettiva d’arte astratta italiana’ con Bogliardi, De Amicis, D’Errico, Fontana, Ghiringhelli, Licini, Melotti, Reggiani, Soldati, Veronesi. Al Milione di Milano personali dei maestri europei dell’astrattismo e di Carrà, Soldati, Licini, Melotti, Fontana che procede sul doppio binario dell’esperienza astratta e della più intensa fantasia plastica nelle ceramiche. Per le Edizioni del Milione esce ‘Kn’ di Carlo Belli, saggio che indaga le strutture del linguaggio della pittura. Se per Licini il quadro è ‘opera di poesia’, per Melotti “.l’arte è uno stato angelico, geometrico. Essa si volge all’intelletto, non ai sensi. Per questo è priva di importanza la pennellata in pittura e in scultura la modellazione.”. Si apre la II Quadriennale di Roma con folti gruppo di opere di Carrà, Casorati, De Chirico, De Pisis, Mafai, Magnelli, Marini (che vince il premio per la scultura, inizia la serie delle ‘Pomone’ e si reca a Parigi), Martini, Morandi, Pirandello, Prampolini, Reggiani, Rosai, Scipione, Severini. ‘L’Art italien du XIX et XX siècles’ a Parigi; maestri del novecento alla mostra del Carnegie Institute di Pittsburg e alla ‘Exhibition of Contemporary italian art’, itinerante negli Stati Uniti. De Chirico espone a Parigi e alla Pierre Matisse Gallery di New York. Carrà espone al Milione. A Firenze esce ‘La critica d’arte’ diretta da C.L. Ragghianti e da Roberto Longhi: sospesa nel 1938, la rivista riprende le pubblicazioni nel dopoguerra. Marinetti e Fillia pubblicano su ‘Stile futurista’ (anno II n.6-7) il ‘Manifesto futurista dell’Arte sacra’. A Como, Terragni edifica la Casa del Fascio con decorazioni murali di Mario Radice. Nel senso di una restaurazione del classico opera Francesco Messina. A Milano Renato Guttuso si lega a Sassu e Birolli e inizia l’attività Manzù: convergeranno tutti nel gruppo di ‘Corrente’ con Broggini. Già lavorano Mazzacurati e Fazzini, Mirko Basaldella e Leoncillo, Mino Rosso e Mastroianni.

Nel 1936 il critico Edoardo Persico (1900-1936), ispirato redattore delle riviste ‘Casabella’ e ‘Domus’, già promotore del Gruppo dei Sei di Torino e del Chiarismo milanese di Del Bon, e legato all’architetto razionalista Giuseppe Pagano (che morirà a Mauthausen nel 1944), pubblica la monografia su Lucio Fontana scultore; Persico muore improvvisamente, alla vigilia della VI Triennale di Milano che, con la sua regìa, dava ampio spazio agli architetti razionalisti e proponeva i primi studi di urbanistica, la Mostra di scenotecnica e la ‘Sala della Vittoria’, di Fontana, Nizzoli, Palanti e Persico; opere di Fancello, Nivola e di altri allievi dell’ISIA di Monza alla mostra delle scuole d’arte; la fontana astratta di Cattaneo e Radice, poi allestita a Camerlata. Alla XX Biennale di Venezia sale personali di Carrà, Carena, Ferrazzi, Severini, Tito; ‘Mostra del Libro illustrato italiano’ e ‘Mostra del Futurismo italiano’ nel padiglione russo; retrospettiva di Degas. A Villa Olmo di Como la ‘Mostra di pittura moderna italiana’ raduna esponenti del Novecento e dell’astrattismo, al pari della VII mostra del Sindacato interprovinciale di Milano alla Permanente. Rosai espone al Lyceum di Firenze, Reggiani al Milione di Milano, Campigli a Parigi. De Chirico a New York. Fierens pubblica la monografia francese su Marino Marini. Nasce a Roma la rivista ‘Prospettive’ che pubblica fino al 1943, diretta da Curzio Malaparte.

Nel 1937 Casorati e Martini espongono al Salone della Stampa a Torino (Martini anche al Milione), Mafai, Manzù, Afro Basaldella, Franchina e Guttuso alla Cometa di Roma; l’Akademie der Künste di Berlino ospita la rassegna ‘Arte italiana dall’Ottocento ad oggi’ con esponenti del Novecento, presenti in parte anche ad ‘Anthology of contemporary italian painting’ alla Cometa di New York. Tomea e Cantatore iniziano a lavorare nel clima di ‘Corrente’. All’Esposizione Universale di Parigi sono esposte sculture di Colla e Fontana e dipinti di novecentisti e futuristi. Picasso dipinge ‘Guernica’, opera di riferimento per la cultura pittorica internazionale.

Nel 1938 inizia a Milano le pubblicazione ‘Vita giovanile’, poi ‘Corrente di vita giovanile’, rivista diretta da Ernesto Treccani che promuove il ‘Movimento di Corrente’, in opposizione al Novecento come lo erano stati i Sei di Torino e il Chiarismo sostenuti da Persico. La rivista sarà sospesa dal regime nel 1940 (e contemporaneamente ‘La Critica’ di Benedetto Croce) ma proseguirà l’attività espositiva dei seguaci del movimento. Alberto Savinio espone al Lyceum di Firenze; mostra postuma di Fillia a Torino; personali di Severini con mosaici e di Guttuso alla Cometa di Roma, di De Chirico a Genova, Venezia e Londra; di Soffici a Milano; ceramiche di Fontana al Milione. A Milano e Roma esce la rivista ‘Valori primordiali’ che darà vita al ‘Gruppo primordiali futuristi Sant’Elia’. Alla II Quadriennale di Roma ampio spazio a Carrà, De Chirico, De Pisis, Mafai, Marini, Martini, Pirandello, Prampolini, Savinio, Scipione, Severini. La XXI Biennale di Venezia propone la ‘Mostra internazionale del paesaggio del XIX secolo’ e la ‘Mostra dei futuristi aeropittori in Africa e Spagna’. Retrospettive di Piero Marussig; nel padiglione francese, Renoir e Laurens. La promulgazione delle leggi razziali in Italia costringe all’emigrazione vari intellettuali e artisti tra cui Costantino Nivola.

Nel 1939, la III Quadriennale di Roma, nell’amplissimo contesto d’artisti invitati, pone l’accento sulle presenze di Manzù, Marini e Martini, Morandi, Pirandello, Prampolini e Severini. Alla XXIX mostra della Galleria di Roma, sculture di Mirko e dipinti di De Pisis. Torino celebra Pellizza da Volpedo. Santomaso espone alla galleria Rive Gauche di Parigi, presentato da G. Marchiori. La Galleria Genova propone un folto gruppo di ceramiche di Lucio Fontana presentate da Tullio d’Albisola. Un numero della rivista di ‘Corrente’ funge da catalogo per la ‘Mostra d’arte contemporanea’ alla Permanente di Milano che dà largo spazio a Carrà. La galleria P. Grande ospita la ‘Seconda mostra di ‘Corrente’ con Afro, Birolli, Cantatore, Fazzini, Fontana, Franchina, Guttuso, Mafai, Manzù, Migneco, Mirko, Pirandello, Santomaso, Tamburi. Rosai espone alla Barbaroux; il Bollettino del Milione dedica un numero monografico a De Chirico in occasione della personale; la rivista ‘Il Selvaggio’ a Guttuso. Al Premio Cremona, di stretta marca fascista, presieduto da Farinacci, si oppone il Premio Bergamo con la ‘Mostra nazionale del paesaggio italiano’. Primi collages dadaisti di Luca Crippa, formatosi all’ISIA di Monza. All’esposizione Universale di New York, la ‘Mostra d’arte contemporanea italiana’ presenta tutti i maggiori novecentisti che espongono anche alla ‘Golden Gate International Exhibition of Contemporary Art’ di San Francisco. Fontana rientra in Argentina fino al 1946.

Nel 1940, Mafai espone alla Barbaroux di Milano. Numeri monografici del Bollettino del Milione dedicati ad Alberto Savinio e a Severini in occasione delle personali. Alla galleria Genova personale di Santomaso, opere di Mirko e Afro Basaldella e mostra di Adriana Pincherle e di Guttuso presentato da Moravia. A Roma si pubblica ‘Civilta’ fino al 1942. La XXII Biennale di Venezia registra le assenze di varie nazioni, causa l’entrata in guerra dell’Italia contro Francia e Gran Bretagna. La presenza italiana si divide tra novecentisti e il futurismo di cui Marinetti cura la rassegna ‘Aeropittura e aeroritratto simultaneo’. A Milano esce il Manifesto del Gruppo Primordiali Futuristi Sant’Elia, firmato da Marinetti, Ciliberti, Badiali, Benedetta, Carlo Cattaneo, Licini, Lingeri, Prampolini, Nizzoli, Radice, Rho, Sartoris, Terragni, Magnaghi, Terzaghi. Tra le varie rassegne allestite dalla VII Triennale, retrocessa dal clima del razionalismo di Pagano all’ortodossia e al trionfalismo di Piacentini, la Mostra d’architettura, la Mostra del libro italiano antico d’architettura, la Mostra d’arte grafica, le Gallerie dell’arredamento. Al ‘Secondo premio Bergamo’ vincono Mafai e Guttuso con ‘La fuga dall’Etna’. Munari espone al Milione. Alla galleria Genova espongono Rosai e Santomaso. Al Kunsthaus di Zurigo i grandi del Novecento sono radunati nella ‘Mostra di pittori e scultori italiani contemporanei’ che esclude i futuristi. De Chirico espone alla Pierre Matisse Gallery di New York.

A Milano, nel 1941, la Pinacoteca di Brera ospita una mostra di Scipione; Casorati e Soffici espongono alla Barbaroux; De Chirico al Milione. Rosai espone a Torino. Personali di Mafai e Marino Marini alla Galleria Genova. Ampia antologica di Prampolini alla Galleria di Roma. Alla III Mostra nazionale di pittura del Premio Bergamo, Guttuso espone la ‘Crocefissione’ suscitando polemiche. Sul fronte albanese muore giovanissimo il ceramista Salvatore Fancello, celebrato l’anno successivo da una mostra a Brera. Tra ’40 e 41 si pone la più significativa produzione di Arnaldo Badodi. Morlotti sonda la lezione picassiana.

Nel 1942 la Galleria di Roma propone le importanti opere della Collezione Valdameri, i dipinti di Afro e le sculture di Mirko; la Galleria San Marco una personale di Balla. A Milano, la Galleria della Spiga propone disegni di Scipione e dipinti di Santomaso, la Pinacoteca di Brera un’ampia antologica di Carrà. Alla XXIII Biennale di Venezia, ultima del tempo di guerra, Marinetti allestisce la mostra sulle ‘Aeropitture di guerre cosmiche biochimiche sacre.’ e la presenza straniera si riduce ulteriormente. Marino Marini espone allo ‘Zodiaco’ di Roma, Campigli al Cavallino di Venezia; a Milano Emilio Vedova espone alla galleria della Spiga e alla galleria di Corrente. Munari pubblica da Einaudi “Le macchine inutili”. A Roma s’inaugura il ‘Palazzo della Civiltà del Lavoro’ all’E 42, su progetto di Guerrini, La Padula, Giovanni Romano.

Nel 1943 si apre la IV Quadriennale di Roma. La galleria del Cavallino di Venezia propone Atanasio Soldati, Gino Rossi e Felice Casorati. Lo Zodiaco di Roma, Santomaso, Guttuso, Savinio, Leoncillo, Scialoja e Turcato, Mafai e Manzù. Mostra di Mario Radice da Bergamini a Milano. Nel 1944 a Roma, liberata dalle truppe alleate, è allestita presso la Galleria di Roma la rassegna ‘L’arte contro la barbarie’ con un’ampia sezione di opere di Guttuso sul tema dei massacri di partigiani e con la ceramica di Leoncillo ‘Madre romana uccisa dai tedeschi’; la Galleria del Secolo propone la mostra ’25 artisti del secolo’, presentata da Carlo Belli, e la personale di Pirandello. Una personale di Luigi Russolo e una conferenza sull’architettura alla galleria Borromini di Como. Alla Piccola galleria di Venezia Arturo Martini presenta la scultura ‘Donna che nuota sott’acqua’. Alla Ciliberti di Milano Munari espone dipinti astratti. Palma Bucarelli introduce in catalogo l’ampia ‘Esposizione d’arte contemporanea’ alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, con retrospettive di De Pisis e di Medardo Rosso e capolavori di tutti i grandi del Novecento. Vari artisti del gruppo di ‘Corrente’ ormai disperso sono passati nelle file della Resistenza. Birolli realizza 100 disegni sul tema dell’occupazione nazista, in seguito pubblicati nel volume ‘Italia 1944’; anche Cassinari, Morlotti e Sassu lavoreranno sul tema della violenza e modificheranno i loro linguaggi sotto l’impulso delle ricerche internazionali recuperate. Zigaina si diploma all’Accademia di Venezia.

Nel 1945, alla galleria San Marco di Roma, la ‘Libera associazione arti figurative’ presieduta da Severini propone tra gli altri: Basaldella, Capogrossi, Caputi, Cavalli, Ciarrocchi, Colla, Fazzini, Fini, Franchina, Gentilini, Guttuso, Guzzi, Leoncillo, Levi, Mafai, Mannucci, Maselli, Mazzacurati, Melli, Monachesi, Montanarini, Omiccioli, Pirandello, Purificato, Rizzo, Angelo Savelli, Scarpitta, Scialoja, Scordia, Severini, Spadini, Stradone, Tamburi, Trombadori, Turcato, Vespignani, Ziveri. Allo Zodiaco espone Mafai; alla galleria del Secolo, De Chirico e ancora Mafai; alla Margherita, Guttuso espone i disegni della serie ‘Gott mit uns’. Emilio Vedova espone a Venezia e a Mantova. Prampolini fonda l’Art Club di Roma. A Milano, Borra organizza una ‘Mostra d’arte concreta’. Lavorano già significativamente Luciano Minguzzi, Pietro Cascella, Emilio Greco e Alberto Viani, Mascherini e Cappello. Arturo Martini pubblica ‘Scultura lingua morta’.