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Carboncino

Costituito da legno carbonizzato, il più antico mezzo per disegnare è oggi prodotto in forni con rami di vite e salice.

Fu da sempre utilizzato come mezzo d’espressione autonomo o intermedio per disegnare su tela, su tavola, su carta o su muro. Divenne per Daumier strumento d’elezione per caustici disegni dedicati alla vita quotidiana nella Parigi della seconda metà dell’Ottocento, usato per disegnare direttamente o per campiture sopra il disegno, ammorbidite con pennellate d’acqua, o con sovrapposizione di tratti o con velatura ad inchiostro di china. Fu impiegato da Millet e associato ad altri mezzi da Degas, Renoir, Toulouse-Lautrec; da Cézanne per schizzi preliminari.

Si distinguono vari tipi: carbonella o fusaggine (fusain) in bastoncini fragili che si appuntiscono con carta vetrata o lama e sono quasi cancellabili. Il carboncino pressato, più duro, contiene un legante. Il carboncino pressato esiste in matite a punta fine di varie durezze, impiegabili come matite a grafite. Il carboncino in polvere si usa con lo sfumino. Si usa su carte di certa grana e resistenza, ma anche lisce e colorate. La gomma pane consente di lumeggiare il disegno; in matite serve da correttore. E’ preferibile fissare il disegno a carboncino con gomma arabica, resine e alcol o fissativi spray.