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Miniatura

Tecnica di illustrazione grafica prevalentemente utilizzata per la decorazione di manoscritti. Vero punto di intersezione tra arti “maggiori” e arti “applicate”, la miniatura è stata praticata nel corso dei secoli da grandi artisti, come Simone Martini e William Blake, e – soprattutto nel Medioevo – ha fornito spunti e paradigmi estetici alla pittura “in grande”, alla decorazione e perfino all’architettura. La miniatura può presentarsi come decorazione di una pagina intera, di parti di pagina, di iniziali o di bordi di manoscritti in pergamena, papiri o carta. Il termine miniatura deriva da minio, l’ossido di piombo di colore rosso con il quale si tracciavano le lettere capitali nei manoscritti medievali. Nella realizzazione del manoscritto, il calligrafo lasciava in bianco i capilettera e gli spazi riservati al miniatore, che interveniva una volta completato il lavoro di scrittura. I colori utilizzati per la miniatura sono generalmente a tempera o ad acqua, solitamente ispessiti con soluzioni di gomma arabica (capace di conferire maggiore intensità ai pigmenti) e zucchero. La decorazione può poi essere arricchita da applicazioni in foglia d’oro. Nata in Asia e già diffusa nel mondo greco-romano, la miniatura giunse all’apice della complessità nel Medioevo, quando i miniatori – che gravitavano intorno agli scriptoria dei monasteri o alle grandi Università come Bologna e Parigi – erano autentiche celebrità internazionali (come testimonia il XI canto del Purgatorio di Dante), i cui capolavori erano ricercati quanto e più delle opere di pittura e scultura. La miniatura era il vero pezzo forte del volume: il termine francese enluminer, che designa questa arte, restituisce l’ammirazione e lo stupore degli uomini del tempo davanti a figure capaci di “dare luce” al volume. Con l’avvento della stampa, il testo miniato diventò sinonimo di produzione di gran lusso: va ricordata in questo senso almeno la splendida Bibbia di Borso d’Este, scritta e illustrata a mano per il signore di Ferrara nel tempo in cui Gutenberg faceva uscire dai torchi le sue prime realizzazioni a stampa.